Preparare il ghiaccio alimentare sicuro a casa sembra la cosa più semplice del mondo. Tuttavia per farlo correttamente, occorre il rispetto di alcune regole igieniche, che permettano di ottenere cubetti di acqua solidificata, senza correre rischi per la salute.

Rischi di contaminazione del ghiaccio

Il ghiaccio se fatto, conservato e manipolato senza precauzioni può contenere insidie e potenziali nemici del benessere. Infatti l’acqua non è sterile di per sé e il processo di congelazione non inibisce del tutto gli agenti infettanti. Ne attenua solo lo sviluppo.

Tale nozione è risaputa da tempo. Ed è nota a medici, nutrizionisti ed esperti di sicurezza alimentare. Ma sono poche le persone a conoscenza del fatto che da parecchi anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato l’allarme, inserendo l’acqua ghiacciata tra gli alimenti a maggior rischio di contaminazione biologica.

In occasione della campagna “Ghiaccio Sicuro”, promossa da INGA (Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare), è stato divulgato un Manuale su come fare il ghiaccio industrialmente e a casa in modo corretto. Ciò per evitare contaminazioni da virus, batteri e tossine.

Tali agenti sono spesso la causa principale della comparsa di patologie intestinali, come vomito, nausea, diarrea e di altre malattie che possono danneggiare anche gravemente la salute (ad esempio quelle provocate da Salmonella ed Escherichia coli).

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Corrette prassi igieniche per il ghiaccio

I dettami del manuale, approvato dal Ministero della Salute, sulle corrette prassi igieniche per produrre, usare, conservare e distribuire il ghiaccio alimentare sono destinati principalmente alle industrie.

Ma, l’osservanza di alcune regole è fondamentale, anche per tutti noi che facciamo il ghiaccio a casa per uso personale e lo impieghiamo in cucina.

Ecco una guida sulle dieci precauzioni pratiche da adottare per ottenere un “cubetto sicuro”. E per fare in modo che il congelatore di casa non diventi un incubatore e un ricettacolo di batteri patogeni, che possono causare varie malattie di origine alimentare.

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Le dieci regole per il ghiaccio alimentare sicuro a casa

  • Pulite il vano refrigerante ogni volta che si accumulano residui di cibo (nonostante sia surgelato) o di ghiaccio sulle pareti. Eliminate ogni eventuale residuo, che può sfarinarsi e cadere sulle vaschette portaghiaccio.
  • Pulite le vaschette con normali detersivi per i piatti, prima di ogni nuovo utilizzo.
  • Refrigerate l’acqua rapidamente a -18°C nelle vaschette.
  • Conservate il ghiaccio ad almeno 5°C – 10°C sotto lo zero, per evitare liquefazioni (terreno ideale per lo sviluppo microbico) e ricongelamenti.
  • Isolate le vaschette da ciò che è contenuto nel congelatore. Basta coprire ciascuna  vaschetta con un foglio di alluminio o utilizzare quelle munite di coperchio. Si possono usare anche dei sacchetti appositi, da impilare e porre insieme in un contenitore della giusta misura.
  • Conservate il ghiaccio per non più di 4-6 settimane dalla preparazione.
  • Utilizzate il ghiaccio conservato in ciascuna vaschetta in una volta sola e scartate quello non immediatamente utilizzato. Non riempite con nuova acqua gli stampini vuoti, lasciando anche i cubetti inutilizzati nella vaschetta e rimettendoli nel cassetto del freezer.
  • Facilitate la fuoriuscita dei cubetti dalle vaschette, ponendole brevemente a contatto con acqua calda.
  • Non toccate il ghiaccio con le mani, ma utilizzate pinze o cucchiai puliti per trasferire il ghiaccio in bicchieri, vassoi, piatti o nel tritaghiaccio.
  • Fate attenzione alla pulizia del macchinario usato per tritare il ghiaccio (tritaghiaccio).

Inoltre, se il vostro frigorifero ha incorporato il preparatore automatico di ghiaccio, seguite con attenzione le procedure per la corretta manutenzione e sanitizzazione contenute nel libretto d’istruzione dell’elettrodomestico.

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