A volte ci si chiede se l’insalata in busta sia pericolosa per la salute, soprattutto in seguito ad alcuni casi di ritrovamento di corpi estranei nel prodotto o di indagini allarmistiche.

Alcune contaminazioni fisiche di natura biologica come insetti e roditori, o di natura inorganica tra cui pezzi di plastica, sono state divulgate anche sulla stampa. Così come sono ormai note ricerche che attribuirebbero pericolose contaminazioni batteriche alle insalate confezionate vendute nei supermercati.

Certo è che l’insalata in busta piace sempre di più agli italiani. Infatti secondo i dati Nielsen Market in Italia nel 2018 sono aumentate le vendite degli alimenti di IV gamma, ovvero dei vegetali pronti per il consumo, con una crescita del 5,9% in valore. A dominare il settore sono proprio le insalate, che da sole coprono più del 75% delle vendite. Si tratta di una crescita dovuta sia all’aumento dei consumatori, che ad una frequenza di acquisto sempre maggiore. Sicuramente è la comodità di questi prodotti ad aver conquistato molti italiani, oggi secondi in Europa per consumo subito dopo i britannici.

Praticità

L’insalata in busta, che ha raggiunto un notevole successo, è costituita da un insieme di diverse varietà quali lattuga, scarola, soncino e gentile, a cui possono essere aggiunte altre verdure come carote, rucola e radicchio. È probabile che questo prodotto sia molto utile, per mangiare in modo corretto alimenti sani come la verdura, senza doversi dedicare alla pulizia e alla preparazione e potendo così impiegare il proprio tempo in altre attività.

Insalata in busta sicura

Ma l’insalata in busta è pericolosa? Come fare una buona scelta senza correre il rischio di contaminazioni batteriche? E come è possibile evitare la contaminazione fisica ovvero la presenza di corpi estranei in produzione?

Grazie all’attuazione di corrette procedure è possibile evitare questi rischi.

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