Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione annuale 2017 al Piano Nazionale Integrato dei controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare (PNI). Essa è suddivisa in cinque capitoli. E fornisce i risultati delle attività ufficiali di controllo svolte sulle produzioni alimentari e altri settori d’interesse.

Si tratta di attività che, direttamente o indirettamente, possono influenzare il livello di sicurezza delle produzioni agroalimentari e zootecniche. Questo criterio è alla base del PNI, che delinea l’intero Sistema dei controlli ufficiali in materia di igiene, qualità e sicurezza di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale, sanità delle piante e ambiente.

Controlli ufficiali della sicurezza alimentare: organi preposti

Diversi sono gli organi di controllo che in Italia svolgono le verifiche sulla sicurezza alimentare. Eccoli in dettaglio.

  • I Servizi Veterinari e i Servizi di Igiene degli Alimenti (SIAN) delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), in qualità di Autorità Competenti Locali per la sicurezza alimentare.
  • L’Ispettorato centrale repressione frodi (ICQRF) del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
  • I reparti specializzati del Comando Carabinieri (NAS E NAC).
  • Il Corpo Forestale dello Stato.
  • Le Capitanerie di porto.
  • La Guardia di Finanza.
  • I Posti di Ispezione Frontaliera (PIF).
  • Gli Uffici di Sanità Marittima Aerea di Frontiera (USMAF).
  • L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
  • I Laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), per l’esecuzione delle analisi sui campioni prelevati.

Secondo i dati relativi agli accertamenti effettuati nel 2017 per garantire la sicurezza alimentare in Italia, emerge che la maggior parte dei controlli (quasi il 90%) è stata eseguita dal personale dei Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti delle ASL.

Ciò considerando soltanto le ispezioni ufficiali relative alle attività di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande.

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Sicurezza alimentare: controlli ufficiali nel 2017

Ecco cosa evidenziano i dati pubblicati dal Ministero della Salute.

  • Un aumento del numero di controlli svolti dalle ASL rispetto all’anno 2016 (ma comunque inferiore a oltre un milione di accertamenti effettuati qualche anno fa) e da altri organi di controllo, come ad esempio l’Ispettorato repressione frodi.
  • Una lieve riduzione delle ispezioni eseguite dai NAS dei Carabinieri.

Occorre precisare che il Corpo forestale dello Stato, in seguito al D.Lgs. del 12 dicembre 2017 n.228, è stato assorbito sia dal Comando carabinieri per la tutela ambientale, che dal Comando carabinieri per la tutela agroalimentare.

Tuttavia bisogna evidenziare che il 2017 è il primo anno di applicazione dell’Intesa 212/CSR del 10/11/2016, concernente le “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 882/2004 e 854/2004”, che prevede una nuova modulistica. E pertanto non è stato possibile effettuare un corretto confronto tra i nuovi dati e quelli relativi agli anni precedenti.

Nel 2017, le Regioni hanno indicato, tra le attività delle ASL, il controllo ispettivo di 348.616 stabilimenti e attività produttive. Ecco i dati.

  • 176.217 sono gli stabilimenti di prodotti di origine animale (macelli, caseifici, impianti di trasformazione, ecc.). Su questi sono state effettuate 490.904 ispezioni, con 39.598 relazioni di non conformità.
  • 172.399 sono le attività registrate ai sensi del Regolamento CE 852/04 relativo ai piani di autocontrollo secondo il sistema HACCP (stabilimenti di prodotti di origine vegetale, ristoranti, mezzi di trasporto, ecc.). Su queste sono state eseguite 352.621 ispezioni, con 34.280 infrazioni.

Controlli ufficiali: attività di laboratorio

Il controllo ufficiale mediante attività di laboratorio, su alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, ha comportato il prelievo di 47.804 campioni. Effettuate 118.550 analisi e rilevate 1.044 irregolarità.

Il Ministero della Salute ha collaborato con i Nuclei Antisofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che, nell’anno 2017, hanno svolto 50.201 controlli, di cui 30.311 nei settori d’interesse del Piano Nazionale Integrato.

Gli accertamenti hanno evidenziato 11.470 non conformità. Si tratta di 9.465 segnalazioni di operatori del settore all’Autorità amministrativa e 1.333 all’Autorità giudiziaria. Inoltre dell’arresto di 16 persone.

L’attività di controllo sui prodotti importati è garantita attraverso il coordinamento degli uffici periferici del Ministero della Salute, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Inoltre l’ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo contribuisce con ispezioni e analisi nel settore della lotta alle frodi alimentari e della qualità merceologica.

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Infrazioni

Ecco le criticità maggiori riscontrate nel 2017.

  • L’uso di principi attivi ad azione farmacologica non autorizzati (per esempio, il Fipronil, acaricida utilizzato illegalmente). E poi il non corretto utilizzo di farmaci veterinari. In realtà, la recente introduzione nelle norme della digitalizzazione dell’intero sistema di tracciabilità del farmaco veterinario, che include la ricetta elettronica, rappresenta un passo fondamentale per garantire il corretto utilizzo del farmaco negli allevamenti.
  • Inoltre l’individuazione di pericoli emergenti tra i contaminanti organici, come le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).
  • In aggiunta la presenza di micotossine e metalli pesanti, che continuano a essere un problema di difficile risoluzione tra i contaminanti.
  • Poi il mancato rispetto delle buone condizioni di conservazione degli alimenti, in particolare dei prodotti ittici.
  • Inoltre la non conformità ai criteri microbiologici di sicurezza alimentare per la presenza di Escherichia coli (inclusi i ceppi verocitotossici o STEC), Salmonella e Listeria monocytogenes.
  • Infine la presenza di allergeni non dichiarati negli alimenti, soprattutto di soia e uova.

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